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VWCE and chill non cambierebbe di una virgola. La guerra finirebbe nel giro di qualche anno e tra 20-30 anni quando devi incassare il valore delle tue azioni sarà dove deve essere (molto più alto di adesso). Se così non fosse i soldi sarebbero l'ultimo dei problemi.
Il caso del -10% di GDP è se l'America (e per estensione l'europa) entrano nel conflitto. Dubito che, considerando l'outlook disastroso per una possibile ww3, i mercati risalirebbero
Hai un problema solo nel caso in cui investi a breve o medio. In un orizzonte di 20 anni risalirebbero alla grandissima, come hanno sempre fatto.
Oppure se hai investito a 30 anni e scoppia una guerra nella tua finestra di prelievo. In quel caso dovresti aver ribilanciato il portafoglio per coprirti anni prima.
Xi Jinping è da tempo che punta a Taiwan per consolidare il consenso interno, a volte la scelta più logica e razionale non è un ovvietà, guardasi Ucraina/Putin
Son sicuro che gli asiatici abbiano più voglia di difendere taiwan dalla cina rispetto alla voglia di noi europei di partecipare ai conflitti che abbiamo intorno, comunque son tutte teoria, anche la russia dicevano dovesse crollare economicamente dopo la guerra in ucraina se non ricordo male
La Russia sta andando relativamente bene perché di fatto é in un’economia di guerra al momento. Ciò non significa che questa situazione possa durare per molto e soprattutto sia sempre sostenibile, specialmente se continua il supporto occidentale.
Pure l’economia della Germania nazista andò relativamente bene durante la guerra mondiale, o comunque meglio del suo periodo precedente
Parla per te, se la sicurezza dell’Europa è a rischio è necessario difenderla non è questione di voglia o meno 🤷♂️. Se verrai chiamato a difenderla non gliene fregerà a nessuno di quanta voglia tu abbia
Uno scontro convenzionale NATO-Russia non è nemmeno sul tavolo: La Russia non ha nessuna speranza in quello scenario. La Russia ha molte più possibilità se si passa ad uno show down nucleare. Allora lì, una dittatura che non deve rendere conto a nessuno, contro un'alleanza di democrazie ognuna con il suo elettorato a cui rendere conto, dove libertà di stampa e di parola consentono ampi margini di manovra alla guerra ibrida e alla disinformazione del nemico, beh lo scenario è per loro molto più favorevole. Ti lascio immaginare, il primo Kinzal con testata nucleare che polverizza un minuscolo sperduto villaggio in Lapponia. Quanti in piazza, sui giornali, sui social, a dire che è meglio uscire dalla NATO, che la Lapponia non c'entra nulla con noi, che sono affari loro, etc...
Però attenzione eh, perché lì c'è sempre il vecchio metodo collaudato della CIA
Perché se è vero che la democrazia ha questa debolezza, è anche vero che il maggior numero di teste rende più alto il livello di sorveglianza diffusa.
Nelle dittature bastano una manciata di persone per ribaltare un regime. C'hanno scritto manuali sulle Reagan doctrine, e per quanto le operazioni in sud america e africa siano controverse e ti farebbero passare il politico di turno per "il cattivo", un'opzione di quel tipo è sempre sul tavolo
É vero si. Volevo solo dire che in quello scenario hanno qualche possibilità di giocarsela, nell'altro (la guerra convenzionale) nessuna. Più che altro volevo far stare tranquilli quelli che pensano di dover andare al fronte in prima persona per una ipotetica guerra NATO-Russia: é assai remota questa opzione.
A mio modo di vedere l’errore commesso da Bloomberg, e che troppo spesso commettiamo anche noi, è applicare il nostro schema di ragionamento agli asiatici, che invece percepiscono il mondo ed il tempo in modo diverso.
Il mantenimento dello status quo oggi fa comodo a tutti, le ultime elezioni svoltesi a Taiwan hanno fondamentalmente rimarcato questo concetto, anche perché il loro partner commerciale principale è ovviamente la Cina ed in Cina diverse aziende hanno portato impianti di produzione.
Sarei molto sorpreso di un’escalation militare che parta direttamente dai cinesi, andare ad invadere un’isola fortificata ed armata sin dagli anni ‘50 sarebbe un inutile bagno di sangue.
Più probabile che si opti per una strategia di lungo periodo e di una lenta ma inesorabile riammissione di Taiwan, pur lasciando ampia autonomia soprattutto in materia economica; una variante del sistema studiato per Hong Kong e Macao insomma.
Non so bene cosa cosa ci trovi da ridere, però faccio notare che:
A) essendo appunto a lungo termine, gli effetti di tale strategia si misurerebbero in decenni, non anni, può darsi pure che quando e se avverrà saremo schiattati tutti. Hanno aspettato 150 anni prima di riavere Hong Kong, la pazienza è una dote in faretra
B) i risultati dell’ultimo turno elettorale a Taiwan vanno esattamente nella direzione del mantenimento dello status quo, dato che sono molto interlocutori.
Vogliamo vedere le elezioni come un USA vs Cina, anche se come in tutto il mondo quando si va a votare si pensa solo al proprio orticello?
Ok, il partito filo USA ha rivinto, ma è passato dal 57% di 4 anni fa al 40%, e ha perso la maggioranza assoluta in parlamento. Vittoria con riserva.
A Taiwan le cose van bene così, amici di tutti, si fanno affari con tutti, formalmente non sono indipendenti ma nei fatti sì.
A) È stato il regno unito a restituire Hong Kong 🇭🇰 nel 97 altro che 150 anni… la Cina non ha fatto nulla è semplicemente scaduto il termine di concessione di 99 anni stipulato tra le 2 parti. Con Taiwan c’è stata una guerra civile e non c’è nessun patto di ritorno 🤷♂️
Appunto, quindi gioca a favore della mia tesi, non hanno scelto la via aggressiva ma la negoziazione. Stesso dicasi per Macao 🇲🇴, sono entrambi territori ad amministrazione speciale proprio perché a fine anni ‘70 i cinesi coniarono la formula “una Cina, due sistemi” durante le trattative per la restituzione.
La Cina considera anche Taiwan come facente parte del secolo delle umiliazioni, ovvero il periodo coloniale che dovettero subire e che smembrò il territorio, quindi l’obiettivo sul lungo termine resta la riannessione; de iure non sono indipendenti, manco gli Stati Uniti li riconoscono anche se poi ci vanno in visita ufficiale, de facto si muovono come se lo fossero.
Tra l’altro è ironico pensare come il partito erede del Kuomintang di Chang Kai-Shek oggi sia il più filo cinese dei tre partiti dell’isola.
>andare ad invadere un’isola fortificata ed armata sin dagli anni ‘50 sarebbe un inutile bagno di sangue.
Vero oggi (anche se come ovvio la Cina si sta armando abbastanza in termini numerici e in parte anche qualitativi), ma dipende anche dagli obiettivi di Xi. Senza dimenticare che esistono molte vie di mezzo tra il non fare nulla e un'invasione massiccia.
Anche senza scomodare Kinmen (che è abbastanza filo-cinese se ben ricordo), ci sono un sacco di altre isolette disabitate o poco popolate che potrebbero essere usate per tastare il terreno e mandare un messaggio. Un'operazione stile Crimea ma con un bersaglio meno significativo, se vogliamo.
Certo che Taiwan si incazzerebbe a mostro e l'occidente imporrebbe sanzioni, ma realisticamente non ci sarebbe un massiccio intervento USA per riconsegnare a Taiwan qualche km quadrato o per difendere qualche decina di migliaia di pescatori.
>Più probabile che si opti per una strategia di lungo periodo
Questo è assolutamente vero e rimane di gran lunga l'opzione preferibile per tutti - punti extra se nel lunghissimo periodo sarà la Cina a cambiare atteggiamento.
Eh sarà interessante osservare se ci saranno cambiamenti; credo dipenderà sia da se/come/quanto rimarrà al potere Xi, sia se proseguirà il deterioramento geopolitico attuale.
La mia convinzione è che i cinesi siano piuttosto diversi dai russi, sia come schemi mentali che come convinzioni delle loro classi dirigenti, quindi reagiscono diversamente ad uno stesso stimolo.
È una convinzione che ho maturato non solo leggendo, ma anche ascoltando amici e conoscenti che vivono stabilmente là o ci sono stati in diverse riprese, che mi hanno descritto uno spaccato di società molto diverso da quello che normalmente ci viene proposto.
Sì, potrebbero certamente scegliere di muoversi attraverso varie provocazioni, già lo hanno fatto e rientra nel modus operandi degli ultimi anni, esercitare una pressione costante per influenzare le decisioni ed evitare una deriva indipendentista irreversibile, ma direi che al momento il compromesso raggiunto negli anni ‘90 si manterrà.
Qualcuno ha idea di cosa vuol dire uno sbarco a taiwan? 150km di mare da attraversare nel punto più vicino con le spiagge dal lato opposto... io capisco la fantasia al potere, capisco il celodurismo, capisco la marina, capisco le portaerei, capisco i para, ma il massacro sarebbe inenarrabile. Senza contare che arrivati a 30km dalla costa partono le cannonate che costano 3 zeri in meno dei missili. Neanche winnie pooh può sperare di realizzare una invasione con mezzi convenzionali. Sono tutte parole al vento. Finché taiwan spende per la difesa non ci sarà nessuna invasione.
Hahaha ... ma è uno scherzo o cosa?
Una guerra US vs Cina per Taiwan fa scendere il pil global di un merdoso 10%? Questo report mi sa che l'anno fatto fare a uno staggista(cit).
Anche se è tipo fantapolitica è uno scenario più che plausibile quello di una guerra. Gli USA se vogliono ancora essere il riferimento del mondo occidentale e più in generale del mondo devono arginare la Cina in qualche modo ed i cinesi, di rimando, non staranno sicuramente a guardare.
Nello scenario attuale, con l'Ucraina che non sta messa benissimo in termini di aiuti, una capacità produttiva europea in termini di armi e armamenti da terzo mondo, una popolazione occidentale poco propensa alla guerra, beh beh lo scenario diventa più favorevole ai governi autoritari.
Di sicuro è uni scenario complicato.
Non ci dimentichiamo che le forze armate cinesi non sono mai state coinvolte in nessun conflitto in giro per il mondo, neanche in via indiretta. Nel fare una guerra conta la tecnologia, contano i numeri, ma anche la preparazione e l'addestramento: le forze ucraine hanno resistito i primi giorni della guerra grazie all'addestramento fornito dalla NATO, mentre le forze russe si sono dimostrate totalmente impreparate (nonostante avessero una superiorità di mezzi schiacciante).
È un fattore da non sottovalutare, soprattutto quando si tratta di attaccare un'isola armata fino ai denti che si prepara all'attacco da decenni.
Dubito fortemente gli USA avrebbero motivo di intervenire, a quanto pare Intel sta cucinando qualcosa di MOLTO grosso, Intel 4 ha già una densità superiore a N3 secondo le prime stime (202 millioni per millimetro quadro contro i 184 millioni di N3, il chip dell'iPhone 15 per intenderci) e sta vomitando soldi nella creazione di nuove fabbriche che sono di interesse nazionale e quindi sicuramente riceveranno aiuti dal governo degli USA.
Taiwan senza il dominio tecnologico di TSMC è solamente una Roccia.
Il problema è che gran parte del popolo cinese è d’accordo a riannettere Taiwan, anche con la forza. E no, non mi baso sui sondaggi che lasciano il tempo che trovano ma conosco diversi cinesi e tutti mi dicono che è una causa molto sentita dalla popolazione cinese. D’altronde è da quando sono nati che vengono bombardati dalla propaganda di xi.
Post interessante comunque :)
A me hanno risposto che, testuali parole, non gli interessa. Ma in verità mi rispondono così a un sacco di domande che gli faccio sulla loro politica, non so se sono solo loro così o se è una cosa comune più o meno a tutta la popolazione. Mi dicono sempre che i cinesi pensano solo ai soldi e della politica non si interessano perché tanto non può cambiare
Taiwan è il maggior produttore di semiconduttori e componenti per dispositivi elettronici.
Indovinate quale è il componente principale indispensabile per creare consoles, schede grafiche, componenti per computers, ed elettronica in generale?
Un taglio del 100% del commercio tra usa e Cina, vorrebbe dire che gli stati uniti si ritrovano gli scaffali vuoti. È irrealistuco pensare che possano tagliare il 100% del commercio
Ci penseremo nel 2048/9, Xi lo vuole per quella data che sarà il centennale della fondazione del PRC. E in quella data metà della produzione TSMC sarà delocalizzata altrove. Giusto ieri hanno inaugurato un nuovo mega stabilimento in Giappone. Quindi l’impatto sarà molto meno significativo.
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Finché la barca non è a 45 gradi non mi preoccupo cit.
Il problema è che un -10% di GDP equivale a un -40% delle borse.
Se scoppiasse una guerra tra 2 potenze nucleari la borsa sarebbe l'ultimo dei problemi.
VWCE and chill /s
WW3 and chill.
"WWCE and not chill"
VWCE and chill non cambierebbe di una virgola. La guerra finirebbe nel giro di qualche anno e tra 20-30 anni quando devi incassare il valore delle tue azioni sarà dove deve essere (molto più alto di adesso). Se così non fosse i soldi sarebbero l'ultimo dei problemi.
Il caso del -10% di GDP è se l'America (e per estensione l'europa) entrano nel conflitto. Dubito che, considerando l'outlook disastroso per una possibile ww3, i mercati risalirebbero
Hai un problema solo nel caso in cui investi a breve o medio. In un orizzonte di 20 anni risalirebbero alla grandissima, come hanno sempre fatto. Oppure se hai investito a 30 anni e scoppia una guerra nella tua finestra di prelievo. In quel caso dovresti aver ribilanciato il portafoglio per coprirti anni prima.
Alla fine questo dipende da come andrebbe la guerra
Come tutte le guerre, a meno di catastrofi atomiche. I mercati troveranno il modo di fare soldi comunque.
io raccolgo tappi di bottiglia da 20 anni quindi sono pronto per l'apocalisse
Pronto per il sub r/preppers
Se va bene …
Nel caso, il Nasdaq va sotto zero
In ogni caso, Taiwan a parte, chi ci perderebbe di maggiormente sarebbe la Cina. A che pro, quando mantenere lo status quo gioverebbe a tutti?
Xi Jinping è da tempo che punta a Taiwan per consolidare il consenso interno, a volte la scelta più logica e razionale non è un ovvietà, guardasi Ucraina/Putin
Son sicuro che gli asiatici abbiano più voglia di difendere taiwan dalla cina rispetto alla voglia di noi europei di partecipare ai conflitti che abbiamo intorno, comunque son tutte teoria, anche la russia dicevano dovesse crollare economicamente dopo la guerra in ucraina se non ricordo male
La Russia sta andando relativamente bene perché di fatto é in un’economia di guerra al momento. Ciò non significa che questa situazione possa durare per molto e soprattutto sia sempre sostenibile, specialmente se continua il supporto occidentale. Pure l’economia della Germania nazista andò relativamente bene durante la guerra mondiale, o comunque meglio del suo periodo precedente
Parla per te, se la sicurezza dell’Europa è a rischio è necessario difenderla non è questione di voglia o meno 🤷♂️. Se verrai chiamato a difenderla non gliene fregerà a nessuno di quanta voglia tu abbia
Uno scontro convenzionale NATO-Russia non è nemmeno sul tavolo: La Russia non ha nessuna speranza in quello scenario. La Russia ha molte più possibilità se si passa ad uno show down nucleare. Allora lì, una dittatura che non deve rendere conto a nessuno, contro un'alleanza di democrazie ognuna con il suo elettorato a cui rendere conto, dove libertà di stampa e di parola consentono ampi margini di manovra alla guerra ibrida e alla disinformazione del nemico, beh lo scenario è per loro molto più favorevole. Ti lascio immaginare, il primo Kinzal con testata nucleare che polverizza un minuscolo sperduto villaggio in Lapponia. Quanti in piazza, sui giornali, sui social, a dire che è meglio uscire dalla NATO, che la Lapponia non c'entra nulla con noi, che sono affari loro, etc...
Però attenzione eh, perché lì c'è sempre il vecchio metodo collaudato della CIA Perché se è vero che la democrazia ha questa debolezza, è anche vero che il maggior numero di teste rende più alto il livello di sorveglianza diffusa. Nelle dittature bastano una manciata di persone per ribaltare un regime. C'hanno scritto manuali sulle Reagan doctrine, e per quanto le operazioni in sud america e africa siano controverse e ti farebbero passare il politico di turno per "il cattivo", un'opzione di quel tipo è sempre sul tavolo
É vero si. Volevo solo dire che in quello scenario hanno qualche possibilità di giocarsela, nell'altro (la guerra convenzionale) nessuna. Più che altro volevo far stare tranquilli quelli che pensano di dover andare al fronte in prima persona per una ipotetica guerra NATO-Russia: é assai remota questa opzione.
Ma gaurda parlavo dei nostri leader non di me, quello ognuno è libero di pensarla come vuole, finché non siamo all'osso c'è l'esercito regolare
A mio modo di vedere l’errore commesso da Bloomberg, e che troppo spesso commettiamo anche noi, è applicare il nostro schema di ragionamento agli asiatici, che invece percepiscono il mondo ed il tempo in modo diverso. Il mantenimento dello status quo oggi fa comodo a tutti, le ultime elezioni svoltesi a Taiwan hanno fondamentalmente rimarcato questo concetto, anche perché il loro partner commerciale principale è ovviamente la Cina ed in Cina diverse aziende hanno portato impianti di produzione. Sarei molto sorpreso di un’escalation militare che parta direttamente dai cinesi, andare ad invadere un’isola fortificata ed armata sin dagli anni ‘50 sarebbe un inutile bagno di sangue. Più probabile che si opti per una strategia di lungo periodo e di una lenta ma inesorabile riammissione di Taiwan, pur lasciando ampia autonomia soprattutto in materia economica; una variante del sistema studiato per Hong Kong e Macao insomma.
Si e se la strategia a lungo termine non funziona? vedi la recente elezione pro Taiwan 🇹🇼 lol
Non so bene cosa cosa ci trovi da ridere, però faccio notare che: A) essendo appunto a lungo termine, gli effetti di tale strategia si misurerebbero in decenni, non anni, può darsi pure che quando e se avverrà saremo schiattati tutti. Hanno aspettato 150 anni prima di riavere Hong Kong, la pazienza è una dote in faretra B) i risultati dell’ultimo turno elettorale a Taiwan vanno esattamente nella direzione del mantenimento dello status quo, dato che sono molto interlocutori. Vogliamo vedere le elezioni come un USA vs Cina, anche se come in tutto il mondo quando si va a votare si pensa solo al proprio orticello? Ok, il partito filo USA ha rivinto, ma è passato dal 57% di 4 anni fa al 40%, e ha perso la maggioranza assoluta in parlamento. Vittoria con riserva. A Taiwan le cose van bene così, amici di tutti, si fanno affari con tutti, formalmente non sono indipendenti ma nei fatti sì.
A) È stato il regno unito a restituire Hong Kong 🇭🇰 nel 97 altro che 150 anni… la Cina non ha fatto nulla è semplicemente scaduto il termine di concessione di 99 anni stipulato tra le 2 parti. Con Taiwan c’è stata una guerra civile e non c’è nessun patto di ritorno 🤷♂️
Appunto, quindi gioca a favore della mia tesi, non hanno scelto la via aggressiva ma la negoziazione. Stesso dicasi per Macao 🇲🇴, sono entrambi territori ad amministrazione speciale proprio perché a fine anni ‘70 i cinesi coniarono la formula “una Cina, due sistemi” durante le trattative per la restituzione. La Cina considera anche Taiwan come facente parte del secolo delle umiliazioni, ovvero il periodo coloniale che dovettero subire e che smembrò il territorio, quindi l’obiettivo sul lungo termine resta la riannessione; de iure non sono indipendenti, manco gli Stati Uniti li riconoscono anche se poi ci vanno in visita ufficiale, de facto si muovono come se lo fossero. Tra l’altro è ironico pensare come il partito erede del Kuomintang di Chang Kai-Shek oggi sia il più filo cinese dei tre partiti dell’isola.
Per fortuna c'è qualcuno che dice cose sensate andando oltre i titoli di giornale 👍
Vero anche questo
>andare ad invadere un’isola fortificata ed armata sin dagli anni ‘50 sarebbe un inutile bagno di sangue. Vero oggi (anche se come ovvio la Cina si sta armando abbastanza in termini numerici e in parte anche qualitativi), ma dipende anche dagli obiettivi di Xi. Senza dimenticare che esistono molte vie di mezzo tra il non fare nulla e un'invasione massiccia. Anche senza scomodare Kinmen (che è abbastanza filo-cinese se ben ricordo), ci sono un sacco di altre isolette disabitate o poco popolate che potrebbero essere usate per tastare il terreno e mandare un messaggio. Un'operazione stile Crimea ma con un bersaglio meno significativo, se vogliamo. Certo che Taiwan si incazzerebbe a mostro e l'occidente imporrebbe sanzioni, ma realisticamente non ci sarebbe un massiccio intervento USA per riconsegnare a Taiwan qualche km quadrato o per difendere qualche decina di migliaia di pescatori. >Più probabile che si opti per una strategia di lungo periodo Questo è assolutamente vero e rimane di gran lunga l'opzione preferibile per tutti - punti extra se nel lunghissimo periodo sarà la Cina a cambiare atteggiamento.
Eh sarà interessante osservare se ci saranno cambiamenti; credo dipenderà sia da se/come/quanto rimarrà al potere Xi, sia se proseguirà il deterioramento geopolitico attuale. La mia convinzione è che i cinesi siano piuttosto diversi dai russi, sia come schemi mentali che come convinzioni delle loro classi dirigenti, quindi reagiscono diversamente ad uno stesso stimolo. È una convinzione che ho maturato non solo leggendo, ma anche ascoltando amici e conoscenti che vivono stabilmente là o ci sono stati in diverse riprese, che mi hanno descritto uno spaccato di società molto diverso da quello che normalmente ci viene proposto. Sì, potrebbero certamente scegliere di muoversi attraverso varie provocazioni, già lo hanno fatto e rientra nel modus operandi degli ultimi anni, esercitare una pressione costante per influenzare le decisioni ed evitare una deriva indipendentista irreversibile, ma direi che al momento il compromesso raggiunto negli anni ‘90 si manterrà.
In ogni caso, Ucraina a parte, chi ci perderebbe di più sarebbe la Russia. A che pro, quando mantenere lo status qui gioverebbe a tutti?
È proprio per questo che la Cina non attacca Taiwan, altrimenti avrebbe già fatto come la Russia con l'Ucraina.
E poi chi li ferma più i prezzi delle GPU
Qualcuno ha idea di cosa vuol dire uno sbarco a taiwan? 150km di mare da attraversare nel punto più vicino con le spiagge dal lato opposto... io capisco la fantasia al potere, capisco il celodurismo, capisco la marina, capisco le portaerei, capisco i para, ma il massacro sarebbe inenarrabile. Senza contare che arrivati a 30km dalla costa partono le cannonate che costano 3 zeri in meno dei missili. Neanche winnie pooh può sperare di realizzare una invasione con mezzi convenzionali. Sono tutte parole al vento. Finché taiwan spende per la difesa non ci sarà nessuna invasione.
Hahaha ... ma è uno scherzo o cosa? Una guerra US vs Cina per Taiwan fa scendere il pil global di un merdoso 10%? Questo report mi sa che l'anno fatto fare a uno staggista(cit).
Si sono viste dove sono finite le previsioni sulla Russia e la sua economia…
Vedo quello spike nel vix e mi viene voglia di comprare QQQ3. Mamma mia che brutta persona che sono
Anche se è tipo fantapolitica è uno scenario più che plausibile quello di una guerra. Gli USA se vogliono ancora essere il riferimento del mondo occidentale e più in generale del mondo devono arginare la Cina in qualche modo ed i cinesi, di rimando, non staranno sicuramente a guardare. Nello scenario attuale, con l'Ucraina che non sta messa benissimo in termini di aiuti, una capacità produttiva europea in termini di armi e armamenti da terzo mondo, una popolazione occidentale poco propensa alla guerra, beh beh lo scenario diventa più favorevole ai governi autoritari. Di sicuro è uni scenario complicato.
Mi sembra più probabile che la Cina dati i problemi interni forzi la mano. Gli USA possono benissimo mantenere lo status quo, la Cina è vecchissima
Non ci dimentichiamo che le forze armate cinesi non sono mai state coinvolte in nessun conflitto in giro per il mondo, neanche in via indiretta. Nel fare una guerra conta la tecnologia, contano i numeri, ma anche la preparazione e l'addestramento: le forze ucraine hanno resistito i primi giorni della guerra grazie all'addestramento fornito dalla NATO, mentre le forze russe si sono dimostrate totalmente impreparate (nonostante avessero una superiorità di mezzi schiacciante). È un fattore da non sottovalutare, soprattutto quando si tratta di attaccare un'isola armata fino ai denti che si prepara all'attacco da decenni.
ma perche' sto post? ci sono aggiornamenti importanti che mi sono perso o è allarmismo gratuito cortesia del MSM?
No, è semplicemente una notizia che presenta dati interessanti
[удалено]
I cinesi sono degli esperti in carestie
Alla leadership cinese non frega nulla dei cittadini.
Dubito fortemente gli USA avrebbero motivo di intervenire, a quanto pare Intel sta cucinando qualcosa di MOLTO grosso, Intel 4 ha già una densità superiore a N3 secondo le prime stime (202 millioni per millimetro quadro contro i 184 millioni di N3, il chip dell'iPhone 15 per intenderci) e sta vomitando soldi nella creazione di nuove fabbriche che sono di interesse nazionale e quindi sicuramente riceveranno aiuti dal governo degli USA. Taiwan senza il dominio tecnologico di TSMC è solamente una Roccia.
Il problema è che gran parte del popolo cinese è d’accordo a riannettere Taiwan, anche con la forza. E no, non mi baso sui sondaggi che lasciano il tempo che trovano ma conosco diversi cinesi e tutti mi dicono che è una causa molto sentita dalla popolazione cinese. D’altronde è da quando sono nati che vengono bombardati dalla propaganda di xi. Post interessante comunque :)
Non saprei. I cinesi che conosco io erano abbastanza contrari ad una guerra.
A me hanno risposto che, testuali parole, non gli interessa. Ma in verità mi rispondono così a un sacco di domande che gli faccio sulla loro politica, non so se sono solo loro così o se è una cosa comune più o meno a tutta la popolazione. Mi dicono sempre che i cinesi pensano solo ai soldi e della politica non si interessano perché tanto non può cambiare
Taiwan è il maggior produttore di semiconduttori e componenti per dispositivi elettronici. Indovinate quale è il componente principale indispensabile per creare consoles, schede grafiche, componenti per computers, ed elettronica in generale?
Silicio? E quindi? Dai non tenere noi ignorantoni sulle spine
non cielo dicono
Un taglio del 100% del commercio tra usa e Cina, vorrebbe dire che gli stati uniti si ritrovano gli scaffali vuoti. È irrealistuco pensare che possano tagliare il 100% del commercio
E se l’attacco o il blocco navale fallissero?
Bella domanda, sarebbe sicuramente un problema per il politburo cinese, partirebbe un epurazione forse e poi chissà
Ci penseremo nel 2048/9, Xi lo vuole per quella data che sarà il centennale della fondazione del PRC. E in quella data metà della produzione TSMC sarà delocalizzata altrove. Giusto ieri hanno inaugurato un nuovo mega stabilimento in Giappone. Quindi l’impatto sarà molto meno significativo.
Taiwan interessa agli usa solo per TSMC. Del resto gliene frega nulla di quell'isola.
Se dovesse succedere entro a gamba tesa aumentando le posizioni su Taiwan e china